Certificati bianchi: approvata la bozza di decreto dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni

Intesa della Conferenza Unificata Stato-Regioni del 20 maggio 2021 sullo schema di Decreto recante “Determinazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico che devono essere perseguiti dalle imprese di distribuzione dell’energia elettrica e il gas per gli anni dal 2021 al 2024”
26/05/2021

Dopo una lunga attesa, la Conferenza Unificata Stato-Regioni ha raggiunto l’intesa sullo schema di decreto del Ministero della Transizione Ecologica recante “Determinazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico che devono essere perseguiti dalle imprese di distribuzione dell’energia elettrica e il gas per gli anni dal 2021 al 2024” (c.d. Decreto certificati bianchi).

L’obiettivo primario è quello di rilanciare il meccanismo incentivante alla luce dei nuovi obblighi di efficienza energetica per il periodo dal 2021-2024, prevedendo, allo stesso tempo, un adeguamento dell’obbligo 2020, ridotto a causa degli effetti della situazione epidemiologica da Covid-19, registrati sull’anno d’obbligo 2019.

L’assetto risultante dal nuovo Decreto è improntato al principio di stabilità tra domanda e offerta, con l’obiettivo di superare le criticità dovute al rilevante e perdurante squilibrio tra gli obblighi di risparmio energetico a carico delle imprese distributrici e gli interventi di efficientamento energetico.

A tal fine, il provvedimento reca diverse novità, tra le quali spiccano l’affiancamento del meccanismo delle aste a quello dei TEE, l’allargamento del sistema anche alle associazioni temporanee di imprese (a cui viene riconosciuta per la prima la possibilità di accedere al meccanismo dei certificati bianchi), la cumulabilità con il credito di imposta, nonché la revisione del sistema di valutazione dei progetti da parte del Gestore dei Servizi Energetici – GSE.

Su tali punti converge, peraltro, anche la risoluzione approvata dalla X Commissione del Senato sempre in data 20 maggio 2021 (Doc. XXIV, n. 38).

In particolare, la suddetta risoluzione impegna l’Esecutivo a valutare la possibilità di estendere, retroattivamente, la cumulabilità dello strumento con il credito di imposta a favore dei progetti presentati dal 1° gennaio 2020, anche alla luce dell’avvenuta sostituzione, nella legge di bilancio 2020, del super e iperammortamento proprio con il credito di imposta. Ciò, secondo la Commissione, comporterebbe un duplice vantaggio, quale un effetto deflattivo del contenzioso giurisdizionale e la garanzia di accesso al meccanismo dei TEE agli interventi bloccati poiché già beneficiari del credito.

Al contempo, viene evidenziata l’importanza di disegnare il nuovo schema di aste in modo da coinvolgere progetti complessi e strategici; nonché la necessità di migliorare il rapporto tra costi e benefici per gli interventi semplici, con un coinvolgimento adeguato delle ESCo (Energy Service Company), e di assicurare un’adeguata copertura dei costi sostenuti dai soggetti obbligati, con particolare riguardo alle esigenze delle PMI.

Più in generale, l’obiettivo dichiarato dal Governo è quello di rilanciare il meccanismo dei Certificati Bianchi, sanando un vuoto normativo che per gli operatori è stato causa di ingenti perdite economiche e che li ha esposti al rischio di elevate sanzioni.

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