Agrivoltaico: il TAR puglia “ritorna sui suoi passi”
TAR Puglia, Lecce, Sez. III, sentenza del 4 novembre 2022, n. 1750
Con la sentenza dell’11 settembre 2023, n. 8258, il Consiglio di Stato ha indicato le disposizioni che devono necessariamente guidare l’Amministrazione competente nell’adozione delle determinazioni in materia di autorizzazione dei nuovi impianti di produzione di energia rinnovabili e, in particolare, quelli agrivoltaici.
Invero, la giurisprudenza sia costituzionale che amministrativa hanno evidenziato la necessità della ricerca e della verifica, di volta in volta, in concreto di un ragionevole bilanciamento tra interessi pubblici e privati ed anche tra valori costituzionali in potenziale conflitto tra di loro quali il paesaggio e l’ambiente. Tale bilanciamento, tuttavia, non può prescindere dalle chiare indicazioni fornite dai provvedimenti legislativi emanati negli ultimi anni e che rappresentano la concreta attuazione del principio di massima diffusione delle fonti di energia rinnovabili.
Nello specifico, il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), contemplano (nella Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica; Componente 2.1 Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile) l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo di impianti agrivoltaici, quali tecnologie in grado di affrontare in maniera coordinata le tematiche della produzione agricola sostenibile e quella della produzione energetica da fonti rinnovabili “al fine di rendere più competitivo il settore agricolo, riducendo i costi di approvvigionamento energetico (ad oggi stimati pari a oltre il 20 per cento dei costi variabili delle aziende e con punte ancora più elevate per alcuni settori erbivori e granivori) e migliorando al contempo le prestazioni climatiche-ambientali…”.
Nella prospettiva delineata dal PNRR, per favorire ulteriormente tale tipologia di impianti, con il Decreto Semplificazioni (d.l. n. 77 del 2021, art. 31) il Governo ha poi tracciato un percorso privilegiato per il rilascio delle autorizzazioni in favore di grandi impianti fotovoltaici, con la previsione di notevoli incentivi proprio per lo sviluppo di tale fonte rinnovabile.
Nella medesima linea si inseriscono anche le delibere della Regione Puglia n. 400/2021 e n. 556/2022 – Regione pioniera nelle installazioni di impianti FER – anch’esse ispirate ad una chiara promozione degli impianti agrivoltaici, capaci di “integrare i due sistemi economici (agricoltura e fotovoltaico) in un unico sistema sostenibile fondato su energia pulita e rilancio dell’agricoltura locale” e di rappresentare “una soluzione fondamentale se vengono seguiti i seguenti principi:
– produzione agricola e produzione di energia devono utilizzare gli stessi terreni;
– la produzione agricola deve essere programmata considerando le economie di scala e disporre delle aree di dimensioni conseguenti;
– andranno preferibilmente considerate eventuali attività di prima trasformazione che possano fornire valore aggiunto agli investimenti nel settore agricolo;
– la nuova organizzazione della produzione agricola deve essere più efficiente e remunerativa della corrispondente produzione tradizionale;
– la tecnologia per la produzione di energia elettrica dovrà essere, prevalentemente, quella fotovoltaica: la più flessibile e adattabile ai bisogni dell’agricoltura;
– il fabbisogno di acqua delle nuove colture deve essere soddisfatto, prevalentemente, dalla raccolta, conservazione e distribuzione di acqua piovana e l’energia elettrica necessaria dovrà essere parte dell’energia prodotta dal fotovoltaico installato sullo stesso terreno”.
Sulla base di tali indicazioni, pertanto, le Amministrazioni competenti dovranno decidere in merito all’autorizzabilità o meno degli impianti FER. In questa fase molto delicata per la transizione energetica, sia il legislatore che i giudici si stanno impegnando per indicare la strada alle amministrazioni territoriali al fine di semplificare le scelte da assumere nei casi concreti.
Ovviamente, la decisione delle singole situazioni non sempre è semplice ma l’analisi critica e finalistica della giurisprudenza e della normativa in materia è di certo un ottimo punto di partenza per le amministrazioni delegate alla tutela degli interessi ambientali.