Aggiornamento PNRR: novità in materia di energia

Aggiornamento Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di dicembre 2023
20/12/2023

La Commissione Europea ha approvato le revisioni al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza proposte dal Governo Italiano.

Il processo di revisione era iniziato il 27 luglio 2023 con l’approvazione da parte della Cabina di Regia Italiana, seguita poi da due risoluzioni favorevoli del Parlamento votate il 1° agosto: successivamente il Piano è stato trasmesso alla Commissione EU che lo ha definitivamente accettato.

Il nuovo PNRR prevede 7 nuove riforme, di cui 5 all’interno del capitolo REPowerEU, che si aggiungono a esistenti.

Tra queste, per quanto qui rileva, vi sono:

– la riduzione dei costi di connessione alle reti del gas per la produzione di biometano derivante da rifiuti organici urbani o scarti agricoli, allo scopo di promuovere l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili;

– il power purchasing agreement (PPA), contratti innovativi per garantire la remunerazione stabile a chi investe nelle fonti rinnovabili. La riforma riguarda i nuovi strumenti finanziari che mirano a fornire una maggiore stabilità ai ricavi degli investitori delle fonti rinnovabili; ciò dovrebbe incentivare la costruzione di nuovi impianti, contribuendo agli obietti di sostenibilità;

– green skills: formazione per i lavoratori del settore privato e della PA per rafforzare le competenze verdi, soprattutto delle amministrazioni locali;

– revisione dei sussidi ambientalmente dannosi a partire dal 2026;

– emanazione di un testo unico per le procedure in materia di energie rinnovabili al fine di superare la complessità e l’incertezza dei processi autorizzativi che costituiscono oggi un impedimento allo sfruttamento delle fonti rinnovabili.

Oltre alle riforme, il nuovo PNRR prevede anche ulteriori investimenti per le imprese che vogliono operare nel rispetto dell’ambiente.

In particolare, viene previsto il programma “Transizione 5.0” volto a sostenere gli investimenti in efficientamento energetico, l’uso di energie rinnovabili e la formazione del personale per una maggiore efficienza energetica e la tutela dell’ambiente, nella transizione verso un’economia a zero emissioni. L’obiettivo è di ottenere un significativo risparmio energetico in due anni, anche per le industrie ad alto consumo energetico.

Ulteriori investimenti sono previsti per le piccole e medie imprese per finanziare l’acquisto di beni necessari all’autoproduzione, all’autoconsumo o allo stoccaggio e accumulo di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili.

Si tratta, in definitiva, di misure di lungo periodo volte ad evitare ulteriori crisi energetiche come quella attuale e a conformare gli standard energetici italiani a quelli europei ed internazionali, favorendo la produzione di energia pulita.

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