Il Decreto MASE sugli incentivi agli impianti agrivoltaici di seconda generazione
Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 436/2023
Lo scorso 13 febbraio è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) il Decreto sugli incentivi PNRR agli impianti agrivoltaici di seconda generazione: con questa definizione, si ricorda, si vanno a individuare impianti che si caratterizzano per la scelta di soluzioni tecniche innovative che consentono l’utilizzo a fini agricoli anche del terreno sottostante ai pannelli e non solo di quello tra i pannelli.
L’obiettivo del DM ora in esame è molto chiaro, ed è quello di condurre alla realizzazione di almeno 1,04 Gw di nuovi impianti in grado di far coesistere la produzione di energia solare con l’attività agricola.
Analizzando il contenuto del Decreto, emerge la previsione di due distinte misure:
- una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica che viene immessa in rete;
- un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili.
La procedura per stabilire la tariffa incentivante per i progetti prevede una competizione tramite asta, improntata alla regola del pay-as-bid e gestita attraverso la stipula di contratti per differenza (CfD) a due vie. In sostanza, il ruolo dell’aiuto finanziario sarà quello di compensare la differenza tra le tariffe di riferimento e i prezzi di mercato dell’energia, garantendo quindi un adeguato incentivo agli investitori. Da sottolineare, inoltre, la previsione di un meccanismo di recupero per mitigare il rischio finanziario nell’eventualità di prezzi dell’energia più alti del previsto.
Per quanto riguarda il contributo in conto capitale, questo è limitato a un massimo di 1.700 euro per kW installato per impianti agrivoltaici avanzati fino a 300 kW, di e 1.500 euro per kW per impianti di taglia superiore. Le spese coperte includono una vasta gamma di costi, dalla realizzazione dell’impianto stesso alla fornitura di attrezzature e servizi accessori. Questo contributo mira a incentivare gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili, supportando la transizione verso un’economia più sostenibile e a basse emissioni di carbonio.
A tali incentivi potranno avere accesso gli imprenditori agricoli e le società agricole, nonché i consorzi formati da almeno due imprenditori e/o società del settore e le associazioni temporanee di imprese che vadano a includere almeno uno di questi soggetti.
Saranno invece esclusi dall’accesso alle misure del DM le imprese in difficoltà, i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA e gli impianti agrivoltaici i cui lavori di realizzazione siano iniziati prima della presentazione dell’istanza di partecipazione alle procedure bandite ai sensi del Decreto.
L’accesso al meccanismo incentivante delineato nel Decreto sarà possibile tramite l’iscrizione in appositi registri o con la partecipazione a procedure competitive, che si svolgeranno nel corso del 2024.
Ai fini della concreta partecipazione alle medesime, serve che gli impianti rispettino dei requisiti ben precisi. Ad esempio:
- il possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio;
- la garanzia della continuità dell’attività agricola/pastorale sottostante l’impianto;
- il possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva.
Gli impianti che, all’esito delle procedure, si troveranno in posizione utile nelle graduatorie, dovranno necessariamente entrare in funzione entro 18 mesi dalla comunicazione dell’esito, e in ogni caso non oltre il 30 giugno del 2026.
Sono attese a breve le regole operative che andranno a integrare quanto previsto nel Decreto appena esaminato, che saranno approvate dal MASE su proposta del GSE, e che disciplineranno in concreto tempistiche e modalità del riconoscimento degli incentivi.