Il Regolamento “Net Zero Industry Act”
Regolamento (UE) 2024/1735
Lo scorso 28 giugno è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, Serie L, il Regolamento (UE) 2024/1735, meglio conosciuto come “Net Zero Industry Act”, approvato in via definitiva dal Consiglio Europeo il 27 maggio.
Il Regolamento si inserisce nel contesto – oramai molto ampio – del Green Deal europeo, e mira a rappresentare un tassello fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dall’Unione per il 2030 e della neutralità climatica entro il 2050.
L’obiettivo della misura in esame è chiaro: far sì che almeno il 40% del fabbisogno annuo di tecnologie green dell’Unione sia soddisfatto dalla produzione interna, e che questa arrivi a rappresentare il 15% del valore di mercato globale di tali tecnologie.
Secondo i promotori della misura, ciò consentirà non solo di raggiungere gli obiettivi ambientali già richiamati, ma anche di rafforzare la competitività industriale dell’Unione e di aumentare i posti di lavoro nel settore green.
Fra le tecnologie chiave indicate nel Regolamento, ve ne sono alcune che rilevano ai fini che qui ci occupano: il solare fotovoltaico e quello termico, l’energia eolica onshore e le energie rinnovabili offshore, il biogas e il biometano sostenibile, e l’energia geotermica. Il Regolamento in esame pone dunque la produzione di energia da fonti rinnovabili al centro delle sue previsioni.
Al fine di stimolare gli investimenti in queste tecnologie, il Regolamento detta previsioni volte ad agire su più fronti.
Ad esempio, si mira a ridurre gli oneri amministrativi per lo sviluppo di progetti di produzione a zero emissioni nette e a elaborare procedure di autorizzazione più semplici e rapide, soprattutto rispetto a progetti dall’alto valore “strategico”.
Un altro piano sul quale il Regolamento vuole operare è quello dell’attrazione degli investimenti verso la produzione di energia da fonti rinnovabili, soprattutto per il tramite della piattaforma “Europa a zero emissioni nette”, e altresì quello dell’agevolazione dell’accesso ai mercati, stimolando la domanda di energie rinnovabili tramite l’applicazione di criteri di sostenibilità e resilienza nelle procedure di appalto e nelle aste.
Più nello specifico, si prevede, ad esempio, che le procedure di autorizzazione di nuova capacità produttiva delle soluzioni net zero debbano concludersi entro 18 mesi per i progetti sopra a 1 GW ed entro 12 mesi per i progetti fino a 1 GW.
Inoltre, il Regolamento prevede che una fornitura non rispetta il criterio della resilienza quando oltre la metà dell’offerta della stessa provenga da un singolo Stato dell’Unione.
Il Regolamento sull’Industria a Zero Emissioni Nette è un passo decisivo verso un futuro più sostenibile e responsabile. Esso rappresenta una sfida, ma anche un’enorme opportunità per l’industria europea di guidare la transizione globale verso la produzione di energia da fonti rinnovabili: se le imprese che sapranno cogliere questa opportunità non solo contribuiranno alla salvaguardia del pianeta, ma potranno anche beneficiare di un vantaggio competitivo in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.
In sintesi, il Regolamento appena esaminato rappresenta un’occasione unica per realizzare la tanto auspicata sinergia fra pubblico e privato per il raggiungimento degli obiettivi climatici europei.
La strada verso un’industria a zero emissioni nette è lunga e complessa, ma con il giusto impegno e le giuste politiche, è un obiettivo raggiungibile e necessario per il bene comune.