L’importanza del settore energetico nella versione definitiva della Legge di Bilancio 2025
Legge 30 dicembre 2024, n. 207
La legge 30 dicembre 2024, n. 207, meglio nota come Legge di bilancio 2025, ha introdotto significative novità in campo energetico, inserite soprattutto nel corso dell’esame del testo presso la Camera. I temi affrontati sono vari e vanno dall’efficientamento delle reti elettriche agli aggiornamenti del credito d’imposta Transizione 5.0.
Tra i principali interventi risalta, innanzitutto, la proroga delle concessioni per i distributori elettrici. In particolare, l’art. 1, ai commi 50-53, richiede ai concessionari di distribuzione elettrica di presentare dei Piani straordinari di investimento pluriennale, attraverso i quali si consente di rimodulare le concessioni in essere, perché si sviluppino, anche nella durata, coerentemente rispetto agli investimenti ivi previsti. In sostanza, una volta ottenuta l’approvazione del MASE, le imprese potranno prorogare le concessioni già attive, per un periodo comunque non superiore a vent’anni.
La legge di bilancio mette poi in luce le potenzialità dei Piani straordinari rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione previsti dagli accordi internazionali e dall’Unione europea al 2050 e ne individua gli obiettivi minimi: il miglioramento della resilienza del servizio ad eventi meteoclimatici estremi; l’aumento della capacità di integrare la generazione distribuita, in particolare da fonti rinnovabili; un adeguato potenziamento delle infrastrutture di rete; l’aumento della flessibilità del sistema di distribuzione; l’adozione di sistemi funzionali ad assicurare la difesa e la protezione delle infrastrutture di rete.
Si modifica, inoltre, sotto vari aspetti, la disciplina del credito d’imposta Transizione 5.0, un’agevolazione proporzionale alla spesa sostenuta per nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, ora cumulabile con ulteriori agevolazioni previste nell’ambito dei programmi e strumenti dell’UE.
La legge, in particolare, interviene sull’articolo 38 del d.l. 2 marzo 2024, n. 19, introducendo la possibilità di riconoscere il credito d’imposta non solo alle imprese, ma pure alle società di servizi energetici (ESCo) certificate da organismo accreditato per i progetti di innovazione effettuati presso l’azienda cliente. Vengono, inoltre, individuate le condizioni per ritenere conseguita la riduzione dei consumi energetici per i progetti realizzati per il tramite di una ESCo.
L’art. 1 co. 525 della Legge di bilancio dispone che per la realizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili direttamente interconnessi alle infrastrutture di alimentazione della trazione ferroviaria si applichi il procedimento semplificato per l’affidamento dei contratti pubblici relativi al PNRR. Si afferma, infatti, tali impianti rientrino tra le “infrastrutture di supporto” a quelle ferroviarie, per le quali l’art. 53-bis del D.L. 77/2021 prevede una procedura che consenta di ridurre – in attuazione del PNRR – i tempi di realizzazione degli interventi in questione. Non troveranno applicazione, dunque, in queste ipotesi, le disposizioni speciali relative ai regimi autorizzativi per la costruzione e l’esercizio di impianti a fonti rinnovabili
Da ultimo, i commi 513-519, prevedono l’adozione di un decreto interministeriale al fine di conseguire gli obiettivi previsti nel capitolo REPowerEU del PNRR in relazione allo Strumento finanziario per l’efficientamento dell’edilizia residenziale pubblica (ERP). Il decreto dovrà individuare la tipologia di investimenti agevolabili, i soggetti destinatari, il contenuto, le modalità e i termini per la presentazione dei progetti, i criteri di selezione degli stessi, le procedure di erogazione e le modalità di controllo.
La pervasività del tema energetico nel testo della legge 30 dicembre 2024, n. 207, di cui gli interventi di cui si è detto rappresentano solo alcuni esempi, conferma la centralità che progressivamente stanno acquisendo le esigenze di efficientamento energetico e il ricorso alle energie rinnovabili nel nostro ordinamento, ormai divenute parte delle principali politiche pubbliche del Governo per il conseguimento degli obiettivi programmatici della finanza pubblica.