Una delle novità introdotte dalla legge di bilancio 2025 riguarda il regime IVA previsto per i conferimenti in discarica e incenerimento rifiuti: a partire dal 1° gennaio 2025, si applica l’aliquota IVA ordinaria del 22%.
Ed infatti, per effetto delle modifiche apportate dall’art. 1 co. 49 della L. 207/2024 al n. 127-sexiesdecies) della Tabella A, Parte III, allegata al DPR 633/72, il conferimento in discarica e l’incenerimento dei rifiuti senza recupero energetico smettono di fruire dell’IVA agevolata al 10%.
La norma indica chiaramente che l’obiettivo della modifica è promuovere e raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica ed energetica, sostenere le strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici previste nei documenti programmatici nonché nel favorire il rispetto della gerarchia nella gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare.
Difatti, nella Relazione illustrativa alla Legge di Bilancio 2025, è stato evidenziato che l’innalzamento dell’aliquota IVA, dal 10% al 22%, per le attività di smaltimento in discarica e di incenerimento senza efficiente recupero di energia dei rifiuti, risponde alla finalità di eliminare un sussidio ambientale dannoso (SAD) in contrasto con il principio dell’economia circolare, in coerenza con il contenuto delle Direttive comunitarie in tema di economia circolare, in base alle quali lo smaltimento in discarica dovrebbe costituire un’opzione residuale.
La modifica inoltre aggiorna i riferimenti alle norme in materia vista l’abrogazione del D.lgs n. 22/1997 (“Decreto Ronchi”) sui rifiuti abrogato ormai da tempo dal D.lgs n.152/2006. Si applica, invece, l’aliquota agevolata alle prestazioni di gestione, stoccaggio e deposito temporaneo di rifiuti sia urbani che speciali, nonché alle “prestazioni di gestione di impianti di fognatura e depurazione”. Invece, l’aliquota del 22% diventa applicabile al conferimento di tali rifiuti in discarica e all’incenerimento privo di efficientamento energetico. Si tratta evidentemente di un disincentivo di grande rilievo, nonché dissuasivo di pratiche non più sostenibili dal punto di vista ambientale.
D’altronde, è una modifica, quella prevista dalla Legge di Bilancio 2025, totalmente in linea con l’ormai più che decennale politica unionale, in base alla quale la riduzione delle imposte su beni e servizi ecologici è divenuto un pilastro della strategia ambientale dell’Unione Europea. Ricordiamo, infatti, che già con la Direttiva 2008/98/CE del 19 novembre 2008, l’UE aveva evidenziato esempi di incentivi per applicare la gerarchia dei rifiuti, quali ad esempio gli oneri per il conferimento in discarica e l’incenerimento.